L’iniziativa vede coinvolti il Forum del Terzo Settore, il Comune di Milano, il Consorzio SiR e CSV Milano ETS, con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
Superare le logiche tradizionali del rapporto committente–fornitore, costruire prassi integrate e condivise, valorizzare le reciproche competenze. Sono questi gli obiettivi del percorso formativo laboratoriale “Nuove pratiche collaborative tra la PA e gli Enti del Terzo settore” che approfondisce i processi di co-programmazione e co-progettazione, strumenti fondamentali dell’amministrazione condivisa previsti dal Codice del Terzo Settore.
L’iniziativa è promossa da Consorzio SiR-Solidarietà in Rete, in collaborazione con CSV Milano ETS, con il sostegno della Direzione Welfare e Salute-Area Diritti e Inclusione del Comune di Milano e del Forum Terzo Settore città di Milano, con il contributo di Fondazione di Comunità Milano.
Partecipano 70 tra professioniste e professionisti, già individuati, 40 del Terzo settore e 30 del Comune di Milano appartenenti a sei diverse Direzioni dell’ente, quelle che maggiormente hanno investito nelle procedure di amministrazione condivisa: Welfare e Salute, Educazione, Lavoro Giovani e Sport, Casa, Cultura, Servizi civici.
Si tratta di procedure pubbliche che, superando il rapporto committente-fornitore tipico dei tradizionali appalti, favoriscono una collaborazione in cui le amministrazioni pubbliche e il Terzo settore, in una posizione di parità, costruiscono e progettano insieme i servizi dedicati ai cittadini e alle cittadine.
Con coprogrammazione si intende un processo di lettura condivisa dei bisogni e delle risorse delle comunità e delle risposte da attivare, mentre con il termine co-progettazione si identifica la modalità con cui l’Ente Locale e gli enti del Terzo settore costituiscono un partenariato per la definizione e attuazione di progetti in relazione ad attività di interesse generale.
Il Comune di Milano, negli anni, ha investito sempre più risorse in questo tipo di procedure – oltre 95 milioni di euro dal 2023 fino a oggi – e oggi sono oltre 400 le realtà del Terzo settore che hanno convenzioni di coprogrammazione o coprogettazione con l’Amministrazione milanese.
A curare la formazione saranno i facilitatori esperti della Società Cooperativa Pares, a garanzia di un percorso equilibrato e armonico. Le attività saranno basate sul coinvolgimento attivo dei partecipanti, organizzati in gruppi e laboratori, così da simulare situazioni reali e compiti operativi strettamente connessi alle coprogettazioni di cui sono partner.
Attraverso laboratori, momenti di confronto e attività esperienziali, il percorso si propone di rafforzare competenze, strumenti relazionali e metodologici fondamentali per una gestione condivisa ed efficace delle progettualità attive sul territorio milanese e relative a molteplici ambiti di intervento.
Il percorso, articolato in moduli tematici, prevede due incontri plenari all’inizio e alla fine, e una serie di incontri laboratoriali che si svolgeranno con cadenza mensile. Gli incontri si svolgeranno in presenza presso le sedi messe a disposizione dal Comune di Milano. La durata del percorso sarà di nove mesi.
Si parte oggi, con la prima plenaria che ha visto i saluti istituzionali dell’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé, di Rossella Sacco, portavoce del Forum del Terzo Settore della città di Milano e di Carlo Marchetti, presidente di Fondazione di Comunità Milano.
“Nel 2023, con l’approvazione del regolamento che disciplina i rapporti tra il Comune e gli enti del Terzo settore – afferma l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – Milano si è posta all’avanguardia delle città italiane che danno attuazione al principio dell’amministrazione condivisa. Da allora, molta strada è stata fatta per favorire la transizione verso le procedure partecipate e gli investimenti in coprogrammazioni e coprogettazioni sono oggi molto consistenti. È necessario quindi, come tassello finale, costruire una modalità operativa e un linguaggio comune per portarle avanti con efficacia. Per questo, sosteniamo con convinzione la partecipazione a questo percorso laboratoriale e auspichiamo che la sperimentazione possa trasformarsi in un progetto strutturale aperto a tutti i professionisti e le professioniste che lavorano in città. Un modello virtuoso, da esportare anche altrove”.
“Con questo percorso – dichiara Rossella Sacco, portavoce del Forum del Terzo Settore della città di Milano – vogliamo rafforzare un cambiamento culturale già in atto: il passaggio da una logica di mera prestazione e di erogazione dei servizi a un modello di corresponsabilità, dove pubblica amministrazione ed enti del Terzo settore mettono in campo competenze, risorse ed energie in maniera condivisa. L’amministrazione condivisa non è solo uno strumento giuridico previsto dal Codice del Terzo Settore: è un approccio che riconosce il valore delle comunità e promuove soluzioni più vicine ai bisogni reali delle persone, è una modalità che apre alla società civile una reale partecipazione alla costruzione di politiche di welfare territoriali. Serve parlare un linguaggio comune sia nella valutazione dei bisogni della comunità sia nella costruzione delle risposte alla cosiddetta ‘società del bisogno’, a cui fa cenno la sentenza della nostra Corte Costituzionale 131/2020. Il Terzo settore, oggi, è pronto per aprire una nuova stagione di collaborazione nella costruzione delle politiche pubbliche, partendo da un’assunzione di corresponsabilità nella definizione e costruzione delle politiche di welfare comunitario. Milano, grazie alla collaborazione tra Comune, enti del Terzo settore e fondazioni, sta dimostrando che è possibile generare innovazione sociale concreta, costruendo reti che rendono il welfare più inclusivo ed efficace. Il Forum del Terzo Settore di Milano crede fortemente che questo laboratorio sia il tassello che mancava: perché solo attraverso la crescita delle competenze reciproche e un nuovo linguaggio comune (che oggi ancora manca) possiamo consolidare esperienze di co-programmazione e co-progettazione che siano davvero trasformative per la città, per chi la abita e per chi la vive nel quotidiano”.
“Fondazione di Comunità Milano opera come piattaforma che ascolta i bisogni dell’area milanese e, di conseguenza, sviluppa o supporta interventi per il welfare locale – spiega Carlo Marchetti, presidente di Fondazione di Comunità Milano –. Lo facciamo sempre con più attori: i nostri donatori, le istituzioni pubbliche e le organizzazioni non profit. Il percorso che inauguriamo oggi va nella direzione di potenziare competenze, processi e prassi condivise tra la PA e gli enti del Terzo settore. Ci è sembrato doveroso sostenerlo e attendiamo con curiosità i risultati che sapranno riverberarsi positivamente su nuove progettualità cittadine”.